cannèl Grande amico del forum

Moderatori
Sesso: 
Registrato: 08/06/07 11:36 Messaggi: 13394
Località: Prato Interessi: Tanti: leggere, cucinare, cucire, viaggiare e da un po' di tempo anche il pc
Sito web: http://sfiziepasticci....
|
|
Il 26 Aprile 1986 si verificò in incidente alla centrale nucleare di Cernobyl, il più grave incidente nucleare della storia, l'unico al livello 7 (il massimo) della scala INES dell'IAEA.
L’incidente avvenne il 26 aprile 1986 alle ore 1:23:44 presso la centrale nucleare V.I. Lenin di Černobyl', in Ucraina vicino al confine con la Bielorussia, allora repubbliche dell'Unione Sovietica. Nel corso di un azzardato test di sicurezza, un brusco e incontrollato aumento della potenza (e quindi della temperatura) del nocciolo del reattore numero 4 della centrale causò la scissione dell'acqua di refrigerazione e l'accumulo di idrogeno a così elevate pressioni da provocare la rottura delle strutture di contenimento.
In estrema sintesi: il reattore in questione (RBMK nella sigla originale russa, cioè “reattore di grande potenza a canali”) era un reattore moderato a grafite e raffreddato ad acqua, di potenza elettrica nominale pari a 1000 Mwe e potenza termica pari a 3200 Mwth . L'incidente si produsse durante una prova con cui si voleva studiare la possibilità di produrre ancora potenza elettrica dopo un eventuale distacco del reattore, sfruttando l'inerzia del turbogeneratore. Durante questa prova il livello di potenza del reattore venne abbassato troppo, fino a 200 Mwth, cioè ben al di sotto del limite di sicurezza per il funzionamento continuato, che era di circa 700 Mwth.
In queste condizioni una caratteristica progettuale che viene indicata in gergo tecnico come “coefficiente di vuoto positivo” portò, a causa di ulteriori manovre non corrette, a un aumento rapidissimo e incontrollato della potenza termica: secondo le stime del rapporto sovietico, nel giro di 4 secondi la potenza termica sviluppata nel reattore arrivò a circa 100 volte il valore nominale.
Questo portò a una gigantesca esplosione di vapore con scoperchiamento del “pentolone” in cui era contenuto il reattore: a questo punto la grafite esposta all'aria si incendiò, e venne fuori il disastro ben noto, cioè la fuoriuscita e diffusione nell'ambiente di una parte molto rilevante del materiale radioattivo contenuto nel reattore.
Una nube di materiali radioattivi fuoriuscì dal reattore e ricadde su vaste aree intorno alla centrale che furono pesantemente contaminate, rendendo necessaria l'evacuazione e il reinsediamento in altre zone di circa 336 000 persone. Nubi radioattive raggiunsero anche l'Europa orientale, la Finlandia e la Scandinavia con livelli di contaminazione via via minori.
|
|