       |
Autore |
Messaggio |
Caty Moschettiere

Sesso: 
Registrato: 29/04/07 08:37 Messaggi: 29733
Località: Modena
|
|
Cipolla
Pianta di origini antichissime, la cipolla si trova rappresentata anche nelle pitture delle tombe dei faraoni egizi. La sua conformazione ha dato origine a diverse immagini simboliche. Il bulbo, racchiuso in sé, può evocare nella mente un’idea embrionale, o all’opposto, una natura sfuggente che si nasconde sotto veli sempre nuovi, simbolo di doppiezza e ambiguità. Si crede che la cipolla si rimpiccolisca man mano che cresce la Luna, e non a caso, quindi, in molte antiche raffigurazioni compare la frase: “Te crescente decresco”, “al tuo crescere mi faccio piccola”. È per questo che la cipolla è simbolo dell’invidia che “soffre” vedendo gli altri prosperare. _________________
Il mio Flickr |
|
Torna in cima |
|
Adv
|
|
Torna in cima |
|
Caty Moschettiere

Sesso: 
Registrato: 29/04/07 08:37 Messaggi: 29733
Località: Modena
|
|
Fusaggine
La fusaggine, “Euonymus europaeus”, è un alberello o arbusto molto ramificato che, insignificante nelle altre stagioni, diventa appariscente in autunno, quando si riveste completamente di rosa, colore insolito sugli alberi in questo particolare periodo. Quel suo rosa è il risultato dell’insistente e leggero brulichio dei frutti, che più tardi si aprono sui semi arancio vivo. Il suo nome volgare deriva dall’uso che ne veniva fatto: dal suo legno si ricavano infatti i fusi per filare. La fusaggine, in molte regioni d’Italia, viene chiamata anche “berretta da prete”, per via dei frutti trilobati che ricordano il copricapo dei prelati. Un nome legato all’uso, uno alla caratteristica formale… _________________
Il mio Flickr |
|
Torna in cima |
|
Caty Moschettiere

Sesso: 
Registrato: 29/04/07 08:37 Messaggi: 29733
Località: Modena
|
|
Rovo
Le più di cento specie del rovo erano conosciute sin dall’antichità, ma non ispirarono né ai Greci né ai Latini nessun simbolo. Plinio il Vecchio si limita a raccontare che la natura, sebbene creasse i rovi irti di spine, per non fare torto all’uomo, li “addolcì” con la presenza delle more, giusto premio per chi, sfidando i grovigli e gli aculei di questa pianta, riuscisse a raggiungerle e a coglierne la dolcezza. Nel linguaggio dei fiori ha suscitato l’immagine del desiderio incontrollato che conduce all’invidia. Malgrado tutto, il rovo venne molto amato dai poeti, affascinati dalla sua dirompente vitalità e dal quel suo nascere orgoglioso tra dimenticati ruderi e macerie. _________________
Il mio Flickr |
|
Torna in cima |
|
|
|