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Caty Moschettiere

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Acacia
L’acacia è un albero antichissimo e ricco di tradizioni simboliche. In Egitto la cosiddetta “Acacia arabica”, tipica dell’Africa nordorientale, ispirò l’idea di resurrezione. Non a caso l’arca degli Ebrei, l’arca dell’alleanza costruita da Bezaleel e poi inaugurata da Mosè, la tavola della presentazione dei pani e l’altare dei profumi erano in legno d’acacia, come è narrato nell’“Esodo”. Quel simbolismo venne adottato anche dalle chiese primitive d’Oriente e d’Egitto, che ne fecero la pianta della vita ultraterrena. Solo all’inizio del XIX secolo, giunse in Europa dalla Tasmania l’“Acacia dealbata”, che noi chiamiamo mimosa impropriamente, dato che possiamo confonderla con la “Mimosa pudica” dai fiori rosa-violacei,… ma che appartiene alla stessa famiglia delle Mimosacee. _________________
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Caty Moschettiere

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Giglio
Una leggenda vuole che il primo giglio sia sbocciato dalle lacrime versate da Eva quando lasciò il Giardino dell’Eden. La mitologia narra invece che era nato da una goccia di latte caduta dal seno di Giunone mentre allattava Ercole; gli stami color giallo dorato, invece, gli sarebbero stati donati da Venere. Per il suo colore candido, sembra che il nome del giglio derivi dal celtico “li” che significa appunto “bianco”. È uno dei fiori più antichi del mondo e da sempre simboleggia l’innocenza, la purezza e la castità: l’esempio più noto è costituito senz’altro da Giuseppe, sposo di Maria Vergine, che spesso viene raffigurato con un bastone fiorito di gigli. _________________
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Caty Moschettiere

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Margherita
Nelle regioni centromeridionali spuntano già in febbraio le prime margheritine: i giardini e le aiuole di Roma ne sono tappezzati. Anticamente fu chiamata “bellis”, poi nel tardo Medioevo prese il nome di “margarita”, che nel latino classico significa “perla”. Con i petali bianchi che trascolorano nel rosa, simile al cielo dell’alba, è simbolo di rinascita, ma anche di candore e di innocenza. Si narra che durante il Medioevo, quando una fanciulla era indecisa tra più spasimanti e aveva bisogno di tempo per riflettere, si cingeva la fronte con una corona di margherite. Nel linguaggio simbolico dei sentimenti, esprimeva così questo messaggio agli innamorati: “Ci penserò!”. _________________
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