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Caty Moschettiere

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Cipresso
Dedicato a Plutone e ritenuto quindi albero funereo, cingeva il capo dei suoi sacerdoti e avvolgeva con le foglie i cadaveri degli Etruschi. Il cipresso, però, non è stato solo collegato all’idea della morte. I Romani usavano mettere a guardia di giardini, vigne e campi, grandi statue di Priapo, dio della fecondità, intagliate nel suo legno: per la loro forma fallica, sono ancora oggi in Oriente simbolo di fertilità. Le foglie sempreverdi e il legno incorruttibile hanno invece dato al cipresso il valore dell’immortalità: la freccia di Eros, lo scettro di Zeus, la mazza di Eracle erano di cipresso. I Persiani lo associarono, per la sua forma slanciata e simile alla fiamma, al fuoco. _________________
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Caty Moschettiere

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Pruno
Il genere del “Prunus” comprende molte specie di alberi e arbusti importanti sia da frutto che ornamentali: albicocchi, ciliegi, peschi, susini, laurocerasi. L’albicocco giapponese, il “Prunus mume”, assai diffuso in Estremo Oriente, è considerato simbolo della primavera e grazie ai suoi fiori di un candore smagliante, ha evocato i simboli della purezza e dell’immortalità. In Italia, il prugnolo, “Prunus spinosa”, forma macchie così impenetrabili da proteggere molti uccelli che vi costruiscono nidi. Il “Prunus domestica”, o susino, è invece l’esito di una ibridazione del prugnolo con una specie orientale, il “Prunus cerasifera”: grazie a questa ibridazione possiamo gustare le prugne o susine. _________________
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Caty Moschettiere

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Quercia
È la pianta sacra per eccellenza. A questo albero, investito di dignità regale, venivano tributati onori altrimenti riservati agli dei. Assurto a simbolo di maestà e potenza, forza e longevità, solidità ed elevazione morale, era anzi, e per la sua stessa grandiosità, vero e proprio tempio, tramite fra cielo e terra, capace di sussurrati responsi mediante il frusciare delle sue foglie. La quercia, dall’apparente ed eterna immobilità, si risveglia, ad ogni primavera, da un sonno simile alla morte: per questo venne associata all’immortalità. È la vita stessa ad aver così trovato in questa pianta il proprio emblema, ed è il più giusto visto che Dio la creò prima dell’uomo. _________________
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Caty Moschettiere

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Terebinto
Gli Egizi, per far salire al cielo le loro preghiere, usavano una resina che ricavavano per incisione dalla corteccia del terebinto, “Pistacia terebinthus”, un alberello diffuso sulle coste del Mediterraneo con foglie decidue e profumatissime. Anche gli Ebrei conobbero questo arbusto e lo considerarono una pianta sacra a Iahvè, tant’è vero che spesso viene citata nella Torah. Si narra che queste specie vegetali furono create all’inizio del mondo e, secondo la tradizione, Abramo innalzò un altare nella valle di Ebron, presso un bosco di terebinti. Si cercava di seppellire i morti all’ombra di quest’albero che, a poco a poco, divenne il simbolo dell’immortalità. _________________
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