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Caty Moschettiere
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Andar per mostre
Di questi tempi andare per mostre è diventata un’occasione mondana, per incontrare gli amici e poter dire di fare cultura. Entrando, dopo aver salutato l’artista, l’etichetta vuole che si faccia almeno un giro per la galleria, e non ci si fermi subito a parlare con la bella bionda o con quel signore così importante! La cosa più gentile sarebbe comprare un quadro, ma se non si può, si dica almeno che sono così… particolari, intensi, insomma di grande qualità. _________________
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Caty Moschettiere
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Come destreggiarsi tra i cioè e i quant’altro
Con i clienti o con i colleghi è fondamentale cercare il più possibile di parlare con proprietà e ricchezza di linguaggio, non scadere nei vari gerghi, evitare quei fastidiosissimi tic verbali, cioè, no?, ogni tre parole, ma soprattutto fare attenzione al proprio vocabolario, per evitare sfondoni irrecuperabili. Ridicolo inoltre l’uso dell’espressione un attimino: “Le spiacerebbe attendere un attimino?” o “Mi scusi un attimino”. _________________
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Caty Moschettiere
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E per librerie
In molti casi l’uscita di un nuovo libro viene solennizzata con una presentazione in libreria. Se poi lo scrittore è molto conosciuto, non mancherà il cocktail, il ricevimento con la torta che riproduce la copertina. Con il festeggiato ci si comporterà come se compisse gli anni, gli si fanno gli auguri, lo si omaggia con un regalo, o semplicemente si acquista una copia del suo libro. I più solerti si fanno firmare il libro dall’autore, che a sua volta cercherà di personalizzare la dedica, evitando le formule: “Con viva amicizia” o con “Cordialità”. _________________
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I doveri di chi è ricevuto
Se finalmente si è riusciti ad ottenere il tanto sospirato colloquio, bisogna ricordarsi di essere gentili e concisi, di non lasciarsi mai andare ad inutili piaggerie e di tenere una distanza tale che permetta di non invadere la scrivania altrui con il proprio materiale. Inoltre, mai tenere le mani in tasca e guardare sempre in faccia chi si ha di fronte, senza allungare gli occhi altrove. E anche se ci fossero 40°C non togliersi mai la giacca, a meno che non si è espressamente invitati a farlo. _________________
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I doveri di chi riceve
Se invece spetta a noi ricevere qualcuno in ufficio, l’etichetta raccomanda di dimostrarsi cortesi, di non interrompere continuamente la conversazione, per rispondere al telefono e avvertire la segretaria di chiamarci solo per questioni importanti. Si ascolti chi si ha davanti e non si dia l’impressione di essere interessato solo a concludere ”l’udienza”. Se l’ospite si dilunga un po’ troppo, il bon ton consente di guardare discretamente l’orologio, ma non così discretamente che non possa non accorgersene! _________________
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Il primo contatto
Per un’intervista importante o un colloquio decisivo, la voglia di offrire una buona immagine di sé, di sembrare competenti e far scoccare quella scintilla di simpatia che facilita le cose, può rendere tutto ad alta tensione. Ma l’importante è essere il più possibile semplici, naturali, a proprio agio: le regole del bon ton non devono farci sentire in gabbia. Attenzione: essere bene educati non significa neanche essere troppo ossequiosi e tanto meno compiacenti! _________________
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In prima o in terza persona?
Quante volte stilando il nostro curriculum ci si è chiesto, se usare la prima o la terza persona. Il galateo assicura che vanno bene entrambe, è solo questione di scegliere, se stenderlo in maniera più partecipe e diretta, “ho studiato, ho lavorato”, o se invece preferire un carattere più distaccato. L’importante è non passare da un criterio all’altro. Non esagerare con i grassetti, corsivi, asterischi, lineette per suddividere, distinguere ed evidenziare le varie informazioni. _________________
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In tribuna d’onore
Finalmente si è riusciti ad essere invitati in tribuna d’onore e seguire meglio la competizione sportiva tanto aspettata! Il galateo raccomanda di presentarsi qualche minuto prima dell’inizio della gara e di non fare alzare nessuno degli illustri spettatori, perché lo spettacolo è in campo e non sugli spalti! Se capita di essere vicino ad una persona importante, quando arriva il fotografo per ritrarla, occhio a non entrare nella fotografia. Si farebbe una pessima figura! _________________
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La lettera di accompagnamento
Se il curriculum è importante, la lettera che l’accompagnerà lo è altrettanto. Infatti, oltre a dichiarare i motivi personali e professionali che guidano le varie scelte, questa missiva, che deve essere scritta, almeno in parte a mano, aggiunge un elemento da non sottovalutare: la propria calligrafia, preziosa per offrire indicazioni sul carattere. Ma se la calligrafia lascia molto a desiderare e non si vuol rischiare, il bon ton consiglia di scrivere a penna solo l’indirizzo e la frase di saluto, nonché la firma. _________________
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L’arte del parlare
Al lavoro capita di parlare nelle situazioni più diverse: in una riunione, in una conferenza o semplicemente davanti ad una tazza di caffè. E saper parlare in modo corretto e comprensibile, tanto da suscitare interesse, è davvero un’arte. Potrebbe aiutarci l’essere sintetici, esporre anche i concetti più difficili con semplicità e parlare sempre con cognizione di causa. E poi non si parla solo con le parole, ma con tutto il corpo. E saper parlare comprende anche saper stare zitti e non interrompere gli altri continuamente. _________________
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Mai senza appuntamento
Se non si vuol fare due ore di anticamera o ancor peggio sentirsi rispondere gentilmente dalla segretaria: “Il Signor Caio è occupato”, costringendoci a lasciare il nostro biglietto da visita e ad andarcene altrettanto gentilmente, è sempre meglio fissare un appuntamento, magari con una semplice telefonata. E presentandosi alla reception, è sempre bene comunicare il proprio nome e il motivo della visita, evitando a chi ci riceve di essere troppo inquisitivo. _________________
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Occhio all’orologio!
Avere la fama di chi non è mai puntuale è come avere la fama di uno su cui non si può contare, visto che la puntualità è la regola basilare di una buona educazione e del rispetto per gli altri. Ma se per qualche motivo si è in ritardo, non dimenticarsi di chiamare chi ci aspetta per dirgli in quanto tempo si prevede di arrivare. Il traffico non è più una scusa valida per i soliti dieci minuti di ritardo, il traffico c’è e lo sanno tutti, bisogna che lo consideriamo anche noi! _________________
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Per tutti indistintamente
Una delle attività più frequenti durante una giornata di lavoro è vedere e incontrare gente. Il bon ton ci ricorda che ci sono delle regole fondamentali da rispettare in ufficio, dove bisogna essere consapevoli di invadere momentaneamente un terreno estraneo, ed è quindi indispensabile la massima delicatezza e il massimo rispetto. Al lavoro si passano circa otto ore al giorno, perciò è uno dei posti dove maggiormente bisogna far uso della buona educazione. _________________
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Saper conversare
Di certo è molto più importante di quanto sembra scambiare qualche parola a tavola con un cliente prima di entrare nel vivo di una riunione di lavoro. Si evita così di parlare sempre e solo di affari, ed inoltre aiuta, trae d’impaccio e può salvare da imbarazzanti silenzi. Proibito, però, parlare del tempo, frivolezze e degli affari altrui. Se fuori dall’ufficio si ha una vita brillantissima, meglio non perdersi a raccontare le spiritosate dell’onorevole Caio o del signor Tizio! _________________
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Se in cerca di lavoro
Cercare un impiego di questi tempi è sempre e comunque un lavoro duro che richiede grinta e flessibilità, e un curriculum ben fatto può dare veramente una mano. È bene, dunque, concentrare in poco spazio il meglio di se stessi: e non importa solo quello che si dice, ma anche come lo si dice! Le informazioni devono essere adattate alle esigenze dell’azienda a cui ci si rivolge, e occorre valorizzare bene i punti di forza della propria formazione e competenza. _________________
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